Un’antica masseria settecentesca – dal nobile e rigoroso profilo, tipico dell’architettura rurale salentina – delimitata tutt’attorno da piante d’ulivo (sono 400!): si presenta così, La Rosa del Salice, la nostra proprietà nell’omonimo comune a nord-ovest di Lecce, Salice Salentino.
Trasformarla in azienda viticola è stato un lavoro immane, al quale ci siamo dedicati per tre anni. I terreni, tradizionalmente destinati all’agricoltura e molto sassosi, grazie a prolungati scassi e sterri si sono trasformati in 20 ettari impiantati con nuovi vigneti autoctoni: negroamaro, primitivo del Salento, malvasia nera di Lecce.
Abbiamo scelto la coltivazione a cordone speronato, moderno sistema di allevamento che consente la razionalizzazione di tutte le lavorazioni in vigneto e un’ottimale esposizione della parete fogliare: condizioni ideali per favorire al meglio la maturazione delle uve. condizioni ideali per favorire al meglio la maturazione delle uve.
Terra dalla tradizione agricola, da metà Ottocento il Salento ha fornito a Francia e resto d’Italia uve sane perché senza fillossera. Nell’ottica più moderna di salvaguardia delle ricchezze autoctone, abbiamo deciso di investire anche noi nella valorizzazione di questo territorio. E oggi siamo orgogliosi di contribuire alla meritata rinascita della viticoltura pugliese.